Il project finance è una tecnica di finanziamento delle opere pubbliche relativamente nuova nel nostro Paese, ma assai diffusa all’estero. Funziona così: l’amministrazione pubblica competente indice una gara per la realizzazione di una determinata infrastruttura. Gli imprenditori interessati alla sua costruzione, detti promotori o sponsor, raccolgono intorno a sé altri soggetti disposti a prendere parte all’iniziativa. Chi vince la gara costituisce una società, detta project company, la quale, anche con le somme raccolte presso terzi finanziatori, banche per esempio, costruisce l’impianto.
Quale guadagno ritraggono i promotori? I redditi che la gestione dell’infrastruttura riesce a produrre. L’amministrazione pubblica che ha conferito l’incarico dell’esecuzione dell’opera, in contropartita dell’impegno economico assunto dai promotori, si impegna infatti a concedere loro in concessione la gestione dell’impianto per un certo numero di anni. In tal modo essi hanno la possibilità di recuperare il capitale investito e guadagnare un margine di profitto. Al termine, la gestione torna nelle mani dell’ente pubblico.
Questo tipo di project financing prende nome di Boot (Build, Own, Operate, Transfer) ed è particolarmente adatto quando la gestione dell’impianto ha prospettive di buona redditività. Per infrastrutture non remunerative sono previste forme più complesse di project finance, comunque fondate sul meccanismo della gestione in concessione.
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